“Non mi piace l'arte che serve solo a celebrare il suo esecutore.
Mi piace l'arte che serve per guarire.
Mi piace, affrontare consapevolmente la mia sofferenza, con l'obbiettivo di espandere la mia conoscenza”
-Alejandro Jodorosky-
L’arte intuitiva è arrivata spontaneamente nella mia vita, per farmi uscire dall’ennesimo male, salvandomi.
Compresi da lì che la malattia in realtà mi portava il messaggio di quanto fossi andata lontana dalla mia anima.
Fin da piccola sentivo oltre il contatto con l’invisibile, il desiderio di scrivere e poter studiare arte.
Questo non mi fu possibile, e prendendo una strada diversa mi persi nella superficialità.
Feci tante altre esperienze, poiché la spinta creativa è di fatto l’energia primaria che ci abita e nonostante ne fossi inconsapevole, si esprimeva come poteva.
Mi allontanai così tanto da me, che la mia anima usó la depressione come mezzo per richiamarmi nelle sue profondità. Ci entrai profondamente e trovai un grande vuoto.
Un grande pozzo nero senza luci.
È stato lì, abitando quel vuoto che una voce iniziò a parlarmi e guidarmi accompagnandomi fino all’uscita del tunnel.
Iniziai così a scrivere, trascrivendo quella voce e da allora non ho mai smesso.
Questa voce che chiamo “la voce del vento” portò con se tantissime poesie, che custodivano in se un messaggio “salvifico” per farmi uscire da quella che non era la mia strada.
Poesie evolutive che mi diedero un’altra visione della vita, una voce che da allora mi mostra un’altra verità ampia, antica .
Poesie che divennero poi aiuto e sostegno anche per gli altri cuori viandanti e feriti.
Una strada autentica, arrivata dall’ignoto, una chiamata che è diventata la mia missione di vita.
Così anche il disegno privo di tecnica, è arrivato ad aiutarmi ad esprimere le emozioni più profonde, facendomi conoscere spazi di me ed oltre me, facendomi ancor di più conoscere ed approfondire l’invisibile.
Questa arte che io chiamo evocativa, ha portato e porta cura, consapevolezza, conoscenza e amore nella mia vita, ed è la fonte d’ispirazione che mi connette alla luce divina.
Nei percorsi che ho creato, trasmetto i mezzi che mi hanno aiutato a liberarla e ad esprimerla naturalmente, senza forzature e senza strategie.
Tutti gli scritti poetici e articoli evolutivi, sono pubblici nel profilo personale di Facebook.
Una selezione dei primi quattro anni di risalita dal fondo, sono stati raccolti e pubblicati nel libro “Mila Hel: una Voce nel Vento”.
Nella raccolta “quaderno di poesie” della Robin Edizioni 2022, sono state selezionate alcune poesie rivolte a ciò che per me invece rappresenta Dio.
Il mio scopo infine è quello di poter offrire una voce che guidi oltre il buio della vita, e che faccia prendere contatto con quell’invisibile che ti attende alla soglia per condurti verso la tua unicità.
Voi insegnate ai bambini a essere grandi
Io insegno ai grandi a essere bambini.
Voi insegnate ai bambini a dimenticare i loro sogni,
così poi perderanno le loro tracce e diventeranno anonimi.
Io insegno ai grandi a sporcarsi come i bambini, a fiutare la terra e a udire il suono del vento.
Voi insegnate ai piccoli come diventare grandi in fretta, svuotandoli così dal ricordo della loro anima.
Io insegno ai grandi a come essere presenti così da ricontattare la voce della loro anima.
Io li riporto a ricordare i loro sogni di bambini.
Poiché è proprio lì che v’è custodito il mondo di noi grandi.
Voi credete al potere di una massa omologata.
Io riconosco il valore unico del singolo.
Poiché è da un singolo ritrovato che può sorgere un mondo nuovo, forte e sano.
Voi insegnate a seguire il gregge.
Io insegno loro a farsi condurre dal coniglio assieme al suo mistero.
È dalla solitudine che nasce ogni forma d’arte.
Chi la teme è la persona che vesti, non l’anima.
La solitudine non è dunque una condanna,
ma un presagio che giunge
per avvicinarti a Dio.
La solitudine non è un castigo
bensì un privilegio
per chi è chiamato ad incontrarsi
oltre una vita comune.
Occhio dunque dal circondarti
da idee, affari, cose e persone
poiché è un modo “furbo”
per allontarti dalla verità.
Il tuo vero Mondo lo costruisci tu
nella solitudine della tua intimità ti verrà incontro.
Ricorda che non ti conosci affatto
e che sei qui per farlo.
Non darti per scontato,
non farlo neppure con la vita
poiché in verità stai voltando le spalle
alla creazione e alle sue infinite possibilità.
Dimora con pienezza nella solitudine.
Creati, e crea il tuo mondo
datti fiducia
dalla a ciò che non vedi ma senti
Li ci sei tu.
Circondati di questo vuoto
lasciando ciò che non nutre.
Guarda avanti dove non vedi
lì c’è la tua opera unica.
Creando con la vita,
abiterai nuova ogni giorno la tua verità
Hai un potenziale enorme dentro di te,
eppure lo ignori.
Contieni una forza misteriosa e antica,
eppure la soffochi.
Contieni una direzione già tracciata,
ma non l’hai ancora scritta.
Hai dentro, la più grande ricchezza
che ti ostini a cercare fuori.
Ma non ti troverai la fuori.
Poiché dall’inizio lei
ti attende paziente al centro del tuo cuore.
Quando la tocchi la prima volta,
ricordi perché sei qui.
Ma per conoscerla, ti chiederà il tempo
di una vita.
Ti chiederà la cura e la fiducia
che si ha con un bambino.
Ma il bambino in verità sei tu.
Serve costruire l’amor proprio,
per indossare l’anima.
Divenire forte di te poiché lei
è l’energia più potente che contieni.
L’atto più doloroso e difficile che ti chiederà,
sarà quello di spogliarti e attraversare il bosco
delle tue paure.
Allora verrà a vestirti.
E in quel sottile e invisibile velo avvolgendoti ti abiterà, spiccando il tuo volo libero.
Come una farfalla.
Mi immergo nella foschia,
Nei meandri di nascondigli reconditi di questo triste bosco.
Ne Inspiro la polvere,
ascolto profondo di rumori perduti..
Ma non ancor svaniti.
Mi incammino verso il centro di questo cuore avvizzito,
cercandone il fautore.
I piedi scassano foglie di marmo,
Le mani strappano rami increspati e marciti,
infittiti che si intrecciano sugli stessi tronchi rotti.
Ne scorgo una luce,
una pallida piccola luce,
ove solo la luna può specchiare il suo volto in questo posto.
Mi fermo,
e mi perdo tra l’odor
di muschi marci e funghi secchi velenosi.
Osservo.
Nel silenzio fitto di nebbia
mi ascolto per non svanirci dentro
ma resto.
Ne ascolto ogni suo suono
ogni ode alla memoria
ogni richiamo volge misterioso a me,
verso crepe inaridite del mio cuore.
È questo bosco nel suo essere losco e fitto
di morte vissuta a destar la mia Anima.
Ed è qui che ora resto a cercar
una sola forma di Vita
che possa risvegliar il senso svanito del tempo.
Perché nel tempo mi sono persa,
tra le forme ricche e vuote della vita.
Ma è in mezzo alla sterpaglia
di questa terra torbida e piena
che ritrovo le mie impronte
i miei passi di bambina defrauda e dimenticata.
Che io possa risentir il Cuore vivo
attraverso questa fioca luce
che illumina il mio viso
la mia ombra si fa più grande.
Mano nella mano proseguiamo,
Insieme e mai sole
dentro il bosco del mio Cuore.
Quello che è destinato a te non puoi perderlo
nessuno può portartelo via.
Quello che invece non è vero di te, lo perderai.
Inutile lottare quando qualcosa va via.
Quello che invece può aiutarti è trovare dimora nel presente, e sapere che nessuno e niente può toglierti la verità.
Puoi solo riscoprirla è per questo che sei qui.
È quasi sempre lei a trovarti, quando sei pronta.
È così che accade.
Non affannarti dunque, non c’è nessuna meta per l’Anima, ma solo il viaggio.
Impara a godertelo.
Amandoti, amerai.
I cuori pieni di ferite, sono cuori ricchi.
Quelli con le cicatrici, sono cuori maestri.
Quelli sanguinanti, sono cuori generosi.
Quelli che battono piano, sono cuori umili.
Quelli traditi, sono cuori impavidi.
Poi ci sono quelli duri, che sembrano sassi..
Quelli sono i cuori più feriti,
quelli che non mostrano le cicatrici.
Questi sono i miei preferiti.
Sono cuori montagna, quelli che ti tengono in piedi quando tutto intorno a te cade.
Quando trovi un cuore ferito, impara a vedere la sua ricchezza.
Così onorerai la tua.
Non do più agli altri il potere di riconoscermi.
Mi riconosco da sola ogni singolo giorno.
Non do più il potere agli altri di rifiutarmi.
Mi accetto da sola ogni giorno completamente.
Non do più il potere agli altri di abbandonarmi.
Lascio andare ognuno e ogni cosa quando da se vuole andare.
Non do più il potere agli altri di tradirmi
Sono fedele a me stessa ogni giorno.
Non do più il potere agli altri di umiliarmi
Mi amo completamente in ogni mia debolezza.
E quando questo per natura di nuovo accadrà, vedrò e mi occuperò delle mie ferite.
Riconosco e mi prendo cura di loro e smetto di proiettarle fuori.
Ringrazio ogni uomo che donna che mi ha riflesso questi dolori.
Ringrazio ogni uomo e ogni donna che mi ha rifiutato, non riconosciuto, tradita, abbandonata e umiliata, poiché Grazie a loro sono diventata forte di me.
Ringrazio soprattutto mio padre per averlo sempre deluso nelle sue aspettative, perché Grazie al suo eterno NO ho trovato la forza di dire il SI più grande alla mia Anima.
Ringrazio infine la mia bambina interiore per avermi mostrato dove e come ho mancato per molto tempo a me stessa.
Ringrazio e onoro ogni taglio, lo soturo e offro tutto questo amore rinnovato per me all’inifinito ed a ogni essere che incontro nel mio cammino.
Non c’è stato ad oggi un dolore inutile, tutto mi è stato dono, per poter offrirmi nel servizio e nell’amore.
Poiché oggi comprendo il valore inestimabile del lavoro autentico interiore, e di come nonostante tutta la storia sono qui per imparare ad amare in primis me stessa.
Questo amor proprio è la base potere personale, che mi permette di indossare la mia identità per poter camminare nel mondo di oggi spaccato in due, nella pace della mia natura.
E da qui tutta l’abbondanza che ricevo la offro con totalità così come sono.
Così sia
Così è
“Mi raccolsi cosi nel silenzio
con quel dolore
non sapendo chi fosse
neppure chi ero io
Valanghe di lacrime sconosciute
scesero come ruscelli
riuscendo
a scioglierne le barriere
che mi separavano da
quell’intimo sentire
Una cascata di dolore misto amore
mi portò via da me
Non mi restó altro,
che avvolgermi in quell’unico
salvagente dolce/amaro
È li che mi accorsi
che quel dolore ...
era pur vecchio
Ma che Includeva un profumo ..
che era pur nuovo
Mi confusi con lui
fino a divenirne il suo gelo
Nella fiducia
mi accolse
stringendomi a se
come due amanti
fino a divenirne il suo calore
Immenso
facendoci uno
Sciogliendomi, scomparvi.
Così
seppi d’un tratto udire
Il soffio
che v’era contenuto in dono.
D’istante vidi.
Il dolore svanì
rinascendo in un fiore.
Il suo profumo nuovo
portava il mio nome
Era Amore..”
Dentro un dolore
C’è sempre l’amore
Manuela Boesso